Volevo liberare un pesce
ma avevo paura di perderlo
cosi divenni oceano.

Ho scritto sulla sabbia

parole d’amore

Ho inciso nella pietra

parole di dolore

Ho scolpito nel legno

parole in transito

Smisi di scrivere e cominciai a disegnare codici nel vento

codici del vento

poco importa se dureranno un’attimo

Anche cio’ che agli occhi dell’umano dura un’attimo

e’ permanentemente impresso

nella dimensione in cui lo scorrere del tempo

e’ solo una apparenza   

Ed i collegamenti sinaptici
divennero
autostrade di comunicazione
fra stelle cangianti e buchi neri.

Ed il Tao che alberga in ogni unione
fu rappresentato da simboli freschi
col sapore di sempiterno

Ed il due divenne Uno
che esprimeva il due ed il molteplice

E le parole vacillarono e si contrassero
intimidite e sospese.

http://www.lescienze.it/images/2014/09/08/004952481-8f0347cb-2959-4db8-b429-ea3439fccf77.jpg

Orizzonti velati
da lacrime e rimpianti
da vita non vissuta
da ferite invisibili

Allora mi aggrappo ai piedi
come a voler ghermire la terra
allora guardo il cielo a piombo sulla testa
troppo fondo per lo sguardo umano

e nel gioco del per perdersi e trovarsi
nell'illusione del tempo che scorre
coltivo sorrisi accennati
per occhi che san guardare oltre il velo
oltre l'orizzonte di guance irsute ed insonni

Seduto sotto al portico
accolgo il primo sole di marzo
una vespa cade sul maglione
Zac!

Oltre il limite
indago 
ciò che è velato.
Oltre i miei passi
ormai privi di senso
attendo la terra che li sostiene.

foto: http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/8575259 

Là dove mi stempro
la dove mi perdo
dove il gesto diventa dono
sulle dolci colline
dove perdo il confine

dove il ritmo
diventa danza
non più io
non più tu
solo armonia e sensi
spazio dilatato
vuoto colmo di vuoto

Là dove mi ritrovo
e vado e vengo
dal simbolo d'amore fatto carne, fuori di me
al simbolo d'amore divenuto vibrante, dentro di me

Là, da dove sono venuto
là, bramo tornare